Noto

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara

udito
L’importante era sentire

Con un po’ di immaginazione, si può tornare indietro al 1800 quando la chiesa era ancora utilizzata dalle suore e si potevano udire le celebrazioni liturgiche che vi si svolgevano.
Alle messe partecipavano i fedeli e le suore.
Ma c’era un problema! Le suore non potevano essere viste da nessuno, poiché vivevano in clausura. E allora come fare a partecipare alla messa?
Furono realizzare delle tribunette, una sorta di palchetti, provviste di gelosie, delle grate, dietro le quali potevano assistere alle celebrazioni senza essere viste.

tatto
Toccare per scoprire

Toccare gli oggetti è uno dei nostri istinti e permette di creare immediatamente un legame con ciò che ci si trova davanti.
Toccare la facciata di Santa Chiara consentirebbe di capire la durezza del materiale, la temperatura della pietra, la porosità della superficie (liscia o ruvida), e avremmo in breve tempo moltissime informazioni. Tutto questo, messo in relazione con altri oggetti, fa scoprire le differenze tra un materiale e l’altro.
Le maioliche del pavimento di Santa Chiara, al tatto, si percepiscono più fredde e molto più lisce della facciata. Il legno delle tribunette, invece, si percepisce più caldo sia della pietra arenaria della facciata sia delle maioliche del pavimento e della balaustra.

vista
Paliotto

Nella zona dell’altare si nasconde un capolavoro, il paliotto.
Posto nella parte frontale dell’altare, gli artisti, per la decorazione, si ispirarono alle architetture del periodo rinascimentale. Il risultato fu uno splendido effetto scenografico, amplificato dall’uso degli specchi e impreziosito da materiali come l’ambra e il legno ricoperto con fogli d’argento, poi lavorati ad imitazione dell’oro.
La Luce che lo colpisce crea meravigliosi riflessi di luce che illuminano l’ambiente.foto edificio a specchi

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I luoghi del sapere: la Biblioteca dei Benedettini

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Dal tardo-gotico a noi

Alcuni capolavori

Badia Sant’Agata, quanto carattere!

Alla scoperta della chiesa madre

Un museo per non perdere la tradizione

La libertà di culto e il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

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Fontana della Ninfa Zizza, acqua pubblica in città

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Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

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Militello, storia di un feudo illuminato

Una città, due siti

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I sensi raccontano la chiesa di Santa Maria del Carmelo

Le due chiese

Da San Tommaso a San Giuseppe

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Palazzo Nicolaci di Villadorata, chi sarà l’architetto?

Giorni di festa

San Nicolò l’Arena: una chiesa incompiuta

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

La parete prende vita

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Un nuovo sito per una nuova città

Alcune opere di pregio

Il cioccolato di Modica

I sensi raccontano la Badia di Sant’Agata

Il teatro del gusto

I sensi raccontano la chiesa di San Giuseppe

I sensi raccontano La Scalinata di Santa Maria del Monte

Modica, una città dalle origini antichissime

Un salone per le feste

L’infiorata: la festa dei colori e dei fiori

I sensi raccontano Palazzo Nicolaci

Una lunga ricostruzione

Il disastroso terremoto

Un simbolo per la città

Rosario Gagliardi, il maestro del Val di Noto

San Benedetto: un gioiello riaperto al pubblico

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Un premio Nobel a Modica

La facciata come il teatro dell’opera dei pupi

Un nuovo ingresso per Santa Chiara

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La chiesa del Carmine

Un trionfo di colori

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Splendide rapide decorazioni

La cattedrale di Sant’Agata: un lungo lavoro di ricostruzione

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Il Ruolo degli Ordini religiosi nella ricostruzione del Val di Noto

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Tra il bianco e il nero

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Chiesa di San Giuliano ai Crociferi: la ricostruzione

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Tanti proprietari, un solo palazzo

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