La “rusedda” è il nome dialettale della profumata pianta di cisto, cistus salvifolius, che un tempo era utilizzata e molto ricercata dai ceramisti per ardere nei forni.
Le piante di cisto venivano raccolte nel vicino bosco di San Pietro e portate a dorso di animali da soma fino alla chiesa della Conadomini durante le celebrazioni della Madonna.
Durante le celebrazioni della Madonna dei Conadomini, il corteo viene accompagnato dal suono cupo delle brogne, grandi conchiglie marine usate come strumenti musicali.
La solennità del momento è esaltata dal forte contrasto tra l’esplosione di colori dei carri decorati e dell’infiorata della Scalinata e il cupo suono di questi “strumenti naturali”, che esaltano la solennità del momento durante il percorso verso la Chiesa Madre.
Davanti a quest’opera, è impossibile non restare colpiti dall’intensità dei colori che vibrano al suo interno.
Dal fondo damascato dorato della tavola lignea, tipico dell’epoca, alle ombre attorno i volti sacri, senza dimenticare di posare lo sguardo sul tenero contatto delle guance di madre e figlio.
E ancora, se ci soffermiamo sul mantello stellato blu di Maria, simbolo di umanità e verginità, la nostra vista non può distogliersi dalle mani straordinariamente disegnate grandi e scure, simbolo di forza e operosità e dal mantello rosso di Gesù, simbolo di divinità, con il ricorrente tema del fiore della vita a sei petali.