Il chiostro del convento è il luogo intorno al quale si organizzava la vita dei frati.
Nello specifico, quello di San Francesco riflette, nel suo sobrio e rigoroso aspetto, lo spirito di povertà della famiglia dei frati mendicanti. Dopo aver subìto il disastroso terremoto del 1693 e i bombardamenti del 1943, fu ricostruito in linea allo
stile manierista
del tempo, ravvisabile nelle linee essenziali dei prospetti interni, delineati da sedici finestre e da quattro balconi, inquadrati da
paraste ioniche
, che si affacciano sullo spazio quadrato.
L’area è scandita da ventiquattro
colonne monolitiche
la cui purezza delle linee viene interrotta solo in corrispondenza delle arcate, ornate con mascheroni grotteschi nel centro dell’arco. Le arcate sono tra i pochi elementi che creano un ritmo all’interno del chiostro, donando molteplici prospettive.
L’essenzialità si riscontra anche nel sobrio utilizzo dei materiali come la pietra per le arcate e per le colonne, ma anche i dettagli decorativi che sono disposti sul muro realizzato con un intonaco di colore neutro. Al suo interno, è collocato un pozzo in pietra e un rigoglioso prato verde che ospita quattro palme, piantate in occasione dei restauri del 1937.
Questo spazio intriso di storia, presenta due accessi: uno più moderno, in stile floreale, che risale al XX secolo, con lo stemma del committente; l’altro più antico è, invece, collocato in prossimità della cappella, e presenta nella lunetta l’emblema francescano. Il chiostro svela le poche testimonianze del convento medievale con il portale in pietra a
sesto acuto
che, purtroppo, fu rimaneggiato nella parte superiore con l’inserimento di una finestra ellittica in stile manierista.