Noto

Il palazzo Trigona di Canicarao

Il palazzo Trigona di Canicarao è uno dei più interessanti esempi di edilizia barocca costruita in seguito al terremoto del 1693, prende il nome della famiglia dei proprietari che erano presenti in città già dal XII secolo. Il palazzo occupa metà isolato tra la Via Cavour che ospita il prospetto principale con l’ingresso, Via Giovanni XXIII, attuale Via Bancheri, e Via Giberti dove si estendono i corpi laterali asimmetrici a gradonate; il centro è occupato dal cortile con l’ esèdra e la scala e dall’altro lato, a chiudere l’isolato, il palazzo arcivescovile. Questo è uno dei lotti più prestigiosi di Noto, posto accanto alla Chiesa Madre, cattedrale dal 1844, e agli altri palazzi nobiliari.portaleFu costruito tra il 1750 e il 1760 circa, poi ampliato dal marchese Bernardo Trigona, che fu investito dalla carica nel 1777, e completato dal figlio Vincenzo, nel 1791. Il prospetto monumentale su Via Cavour è il risultato dell’unione di edifici preesistenti uniformati stilisticamente in un’unica facciata scandita su due fasce, con quattro finestre al piano terra e quattro balconi al piano primo.
Qui le porte finestre sono decorate nella sommità con un fregio floreale, sormontato da una cornice aggettante e coronata da timpani curvilinei o triangolari. I balconi sono sostenuti da cagnoli in pietra molto decorati che si configurano come il proseguimento delle cornici in pietra delle finestre.

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Il palazzo Trigona di Canicarao

La città di Modica tra natura e urbanistica

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

La chiesa di San Paolo

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

Militello: storia di un feudo illuminato

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I sensi raccontano Palazzo Ducezio

Un premio nobel a Modica

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

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L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

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La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

L’arte nel duomo

La ricostruzione dopo il terremoto

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

Il palazzo, la città, la chiesa

I sensi raccontano Palazzo Zacco

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

Il palazzo dei Due Mori

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La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

Un patrimonio di opere votive

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Gli articolati spazi interni

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

La città nella città

La badia di Sant’Agata

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

Rinascita e urbanistica della città di Noto

Scenografia, luci e colori della cattedrale

La chiesa di Santa Maria del Monte

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

Il Duomo di San Giorgio

I sensi raccontano Palazzo Trigona

L’architettura religiosa

Le due chiese

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

Il palazzo di città

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

Uno scrigno di opere preziose

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

La casa-museo Antonino Uccello

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

Storia di una rinascita

Il convento dei frati francescani

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

San Domenico e la firma del Gagliardi

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

La chiesa e il collegio

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

L’arte delle maioliche

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

Un giardino di pietra

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

Il Monastero dei Benedettini

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

Il teatro greco più piccolo del mondo

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

Una città, tre siti

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

La chiesa di San Giovanni Evangelista

Scenografia e devozione per Sant’Agata

Gli altari, i santi e le opere scultoree

Le nuove strade della città

La chiesa di San Francesco

La chiesa di San Benedetto

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

La città a forma d’aquila

Un progetto unitario per la città di Catania

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

La scalinata degli angeli

La biblioteca dei benedettini

Luminosi spazi sacri

Scicli, città dalle barocche scenografie

L’inizio di un’autentica concezione barocca

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico