Ragusa

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

Superata la cancellata in ferro battuto che delimita la scalinata, la facciata della chiesa di San Giorgio si manifesta con la sua suggestiva bellezza, composta dalle linee morbide modellate dalle murature concave e convesse, dalle terzine di colonne che rafforzano la parte centrale della facciata, conferendogli il tipico aspetto a torre ed, infine, dalle sinuose volute di raccordo, tra i diversi livelli che si restringono gradualmente verso l’alto, in un movimento ascendente amplificato dalla presenza della gradinata sottostante. L’edificio tardo barocco, sembra accompagnato, nel suo slancio verticale, dalla statua dell’omonimo santo a cavallo, collocata sulla voluta di raccordo tra il primo e il secondo piano del prospetto della facciata. I lavori di edificazione, si protrassero per più di trent’anni e Gagliardi , seguì la fabbrica almeno fino al 1761.
Il primo ordine della facciata fu terminato entro il 1760 come indica la data incisa sul portale destro.
È probabile che i lavori proseguirono con la supervisione di Vincenzo Sinatra , che nel 1762 venne nominato suo procuratore. Il disegno originario non subì drastiche variazioni con altri esecutori, tra i quali si ricordano Antonio Mazza e capomastri e scultori locali come i Cultraro.organoNel 1767 l’edificio doveva essere quasi terminato, sia nella struttura che nella facciata, tanto che in quello stesso anno venne celebrata la festa del Santo Patrono. I tre portali della chiesa conducono verso l’interno che non tradisce l’impianto tradizionale a tre navate. Esso è suddiviso da grandi pilastri in pietra, ma il Gagliardi utilizzava il tema dell’ esèdra per delimitare gli spazi principali e per accentuare il senso di dilatazione trasversale del transetto, limitata nella zona centrale, a causa della presenza dell’impianto che regge la cupola , realizzata nell’Ottocento. ingresso verso altare con impianto basilicaleTra le slanciate arcate, intervallate da paraste è possibile ammirare l’Organum Maximum, una tra le migliori opere d’arte organaria, composto da 3368 canne e realizzato dalla famiglia bergamasca Serassi. Infine, nella sacrestia sono custoditi gli antichi resti della cappella originaria di San Giorgio.
tre portali

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

La chiesa di San Francesco

Uno scrigno di opere preziose

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

Una città, tre siti

Città e natura

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

Luminosi spazi sacri

Virtuosismi, decorazioni e altari

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

La chiesa di San Paolo

Scenografia e devozione per Sant’Agata

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

L’arte nel duomo

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

Il palazzo Trigona di Canicarao

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

Il palazzo, la città, la chiesa

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

I sensi raccontano la Chiesa di San Michele

L’architettura religiosa

Il Monastero dei Benedettini

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

Il palazzo dei Due Mori

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Storia di una rinascita

La casa-museo Antonino Uccello

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

La città di Modica tra natura e urbanistica

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

I sensi raccontano Palazzo Zacco

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico

Il convento dei frati francescani

La chiesa di San Benedetto

I sensi raccontano Palazzo Trigona

L’interno e le opere d’arte

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

La ricostruzione dopo il terremoto

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Il Duomo di San Giorgio

Scenografia, luci e colori della cattedrale

Le due chiese

La chiesa e il collegio

L’arte delle maioliche

La chiesa di San Giovanni Evangelista

Un progetto unitario per la città di Catania

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

La città nella città

Un giardino di pietra

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

Il palazzo di città

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

Gli articolati spazi interni

La città a forma d’aquila

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Gli altari, i santi e le opere scultoree

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

La scalinata degli angeli

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

Il teatro greco più piccolo del mondo

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

La chiesa di Santa Maria del Monte

Scicli, città dalle barocche scenografie

Le nuove strade della città

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

La biblioteca dei benedettini

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

La chiesa e il monastero

L’inizio di un’autentica concezione barocca

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

I sensi raccontano la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

Un patrimonio di opere votive

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

Militello: storia di un feudo illuminato

Un premio nobel a Modica

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

La badia di Sant’Agata

La chiesa della Madonna della Stella

Sant’Agata e le candelore

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

Le opere nella chiesa

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

Rinascita e urbanistica della città di Noto

La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

San Domenico e la firma del Gagliardi

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

I sensi raccontano Palazzo Ducezio