Catania

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Via dei Crociferi è una strada lunga poco più di cento metri sulla quale sono allineate alcune delle maggiori architetture barocche catanesi.
Tra queste, si annovera la raffinata chiesa di San Giuliano che fa parte del complesso architettonico dell’ex Monastero delle Benedettine, protagoniste della movimentata storia di questo sacro edificio.
via dei crociferi arco di ingresso alla viaI lavori della nuova chiesa furono avviati dall’architetto Giuseppe Palazzotto nel 1741. Lungo la via, il nostro sguardo non può evitare di soffermarsi sulla visuale della strada che enfatizza la forma curva della facciata dell’edificio. Il fulcro centrale della chiesa è una grande copertura a forma di ottagono, ben visibile percorrendo la via dei Crociferi in prossimità della facciata della chiesa.

facciata chiesa frontale
La chiesa di San Giuliano è situata sulla Via dei Crociferi dalla quale prende il nome. La sua facciata curva è preceduta da nove scalini curvilinei e da una cancellata in ferro battuto. La facciata rigonfiandosi verso la strada lascia intravedere il grande prisma ottagonale che svetta dietro essa, fulcro centrale della chiesa, apprezzabile dai prospetti laterali è un grande blocco compatto in muratura lavica. L’elegante prospetto in marmo bianco è movimentato da due livelli di paraste sovrapposte e da una loggia. Tra i pochi elementi scultorei presenti sulla facciata risaltano le due figure femminili poste sopra il portale d’ingresso, unico accesso diretto alla chiesa. Sulla parte superiore del prospetto vi sono delle trifore chiuse da grate panciute dalle quali si affacciavano le monache per assistere alla processione di Sant’Agata.

L’elegante parte frontale dell’architettura religiosa, decorata in marmo bianco, è movimentata da due ordini di paraste e da una loggia che nasconde, in modo illusorio, la grande cupola retrostante.
particolare paraste su facciata  facciata chiesa laterale rigonfiamento prospetto
Questo ampio ottagono, costituito da un blocco compatto in muratura lavica, aveva un ruolo di spicco nel panorama della città prima che, in epoca contemporanea, venissero aggiunti nuovi elementi che ne diminuiscono tutt’ora la visibilità.
Tra le poche opere scultoree presenti sulla facciata, risaltano le due figure femminili allegoriche sopra il timpano spezzato del portale d’ingresso, unico accesso diretto alla chiesa. Le due porte minori, collocate lateralmente, introducono ad aree private della chiesa, alla cripta e agli ambienti di clausura. La parte superiore della facciata, è animata da trifòre chiuse da grate ondulate e sporgenti, dalle quali si affacciavano le monache per assistere alla processione di Sant’Agata.
particolare portale maggiore sulle sculture femminili particolare trifore su facciata

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

Il palazzo, la città, la chiesa

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

La città nella città

Il teatro greco più piccolo del mondo

L’architettura religiosa

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

La chiesa della Madonna della Stella

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Scicli, città dalle barocche scenografie

Luminosi spazi sacri

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

La città a forma d’aquila

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Gli altari, i santi e le opere scultoree

I sensi raccontano Palazzo Trigona

I sensi raccontano Palazzo Zacco

La ricostruzione dopo il terremoto

Virtuosismi, decorazioni e altari

Scenografia, luci e colori della cattedrale

La chiesa di San Francesco

Il Monastero dei Benedettini

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Il palazzo di città

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

I sensi raccontano Palazzo Ducezio

Uno scrigno di opere preziose

Sant’Agata e le candelore

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

La scalinata degli angeli

Militello: storia di un feudo illuminato

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

Il Duomo di San Giorgio

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

Un giardino di pietra

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

La casa-museo Antonino Uccello

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

Le opere nella chiesa

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

La chiesa e il monastero

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

La città di Modica tra natura e urbanistica

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

Gli articolati spazi interni

La chiesa e il collegio

Il convento dei frati francescani

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

Città e natura

La badia di Sant’Agata

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

San Domenico e la firma del Gagliardi

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

L’arte nel duomo

Un progetto unitario per la città di Catania

Il palazzo dei Due Mori

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

Storia di una rinascita

Le nuove strade della città

La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

Scenografia e devozione per Sant’Agata

La chiesa di San Benedetto

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

L’interno e le opere d’arte

Un patrimonio di opere votive

I sensi raccontano la Chiesa di San Michele

Una città, tre siti

Un premio nobel a Modica

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

L’inizio di un’autentica concezione barocca

Il palazzo Trigona di Canicarao

Rinascita e urbanistica della città di Noto

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

La chiesa di San Paolo

La chiesa di Santa Maria del Monte

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico

L’arte delle maioliche

La biblioteca dei benedettini

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

I sensi raccontano la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella

L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

Le due chiese

La chiesa di San Giovanni Evangelista

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa