Il Duomo di Ragusa, oltre ad essere una delle maggiori architetture barocche dell’Ibleo, con la sua struttura unica e le meravigliose decorazioni murarie al suo interno, custodisce numerosi capolavori.
La
volta a botte lunettata
della navata centrale presenta delle finestre con vetri colorati sui quali è rappresentato il Martirio di San Giorgio.
Le navate laterali ospitano le tredici cappelle decorate da preziosi dipinti tra cui “Riposo in Egitto” di
Dario Querci
realizzato nel 1864, “Immacolata” e “San Nicola” di Vito D’Anna. Nella navata di sinistra troviamo altri dipinti tra cui “Santa Gaudenzia” (1780) di Francesco Manno e l’ “Angelo Custode”, del 1767, di Vito D’Anna.
Nel transetto di sinistra è custodita un’altra opera di Dario Guerci del 1866 raffigurante San Giorgio a cavallo durante l’uccisione del drago.
Tra le opere più interessanti vi è un’antica
pala d'altare
del 1573, proveniente dalla vecchia chiesa di San Giorgio e attribuita a
Giandomenico Gagini
: tre statue disposte gerarchicamente con San Giorgio a cavallo, in posizione dinamica nel centro, Sant’Ippolito e San Mercurio ai lati.
La pala del Gagini è realizzata in calcare locale, posta su una base con bassorilievi raffiguranti episodi della vita di San Giorgio e degli apostoli. Gli ingressi delle navate laterali sono sormontati da due nicchie: in quella di destra è conservata l’Arca Santa, un’urna reliquiaria di argento, in quella di sinistra invece, vi è il
simulacro di San Giorgio
, il patrono di Ragusa Ibla.
Entrambi i simulacri vengono esposti e portati durante la processione per la celebrazione del patrono.