Catania

Le nuove strade della città

La ricostruzione e riorganizzazione delle strade di Catania si basò su alcune norme tra cui la larghezza standard che doveva essere di 16, 12 o 8 metri circa, a seconda che si trattasse di strade maestre o secondarie e un modello geometrico impostato su una griglia non rigidamente ortogonale ma veicolata da quattro assi viari principali.
Questi assi erano la Via Etnea, Via San Giuliano, Via Vittorio Emanuele e Via Giuseppe Garibaldi.San GiulianoLa Via Etnea fu progettata per realizzare una lunga strada rettilinea con inizio da Piazza Duomo e incrociarsi con Via San Giuliano. Questa, ancora oggi, collega il quartiere Montevergine al mare, con il quale si interseca, formando lo scenografico incrocio dei “ Quattro Canti ”.
via Vittorio EmanueleGli altri due assi viari realizzati, Via Vittorio Emanuele e Via Giuseppe Garibaldi uniscono oggi Piazza Duomo, il cuore della città, e la città antica. Altro asse fondamentale, sebbene di dimensioni minori, è la Via dei Crociferi, una strada lunga poco più di cento metri nella quale furono costruiti gli esempi barocchi più rappresentativi di chiese e conventi catanesi. I lavori di riorganizzazione delle strade furono condotti da manovalanze calabresi ed etnee esperte nella rimozione di blocchi di pietra lavica .via GaribaldiIl nuovo assetto stradale portò grandi vantaggi alla città di Catania, non solo per la bellezza delle nuove architetture, ma agevolò i collegamenti e consentì di creare grandi spazi, scenografici e dinamici, in cui i cittadini potevano rifugiarsi in tutta sicurezza in caso di terremoto.piazza Duomo

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

Le due chiese

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

La chiesa di San Paolo

San Domenico e la firma del Gagliardi

L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

La chiesa e il collegio

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Le opere nella chiesa

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico

La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

Storia di una rinascita

Il convento dei frati francescani

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

La città a forma d’aquila

Il palazzo di città

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

La chiesa di Santa Maria del Monte

L’interno e le opere d’arte

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

La badia di Sant’Agata

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

Virtuosismi, decorazioni e altari

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

La chiesa di San Giovanni Evangelista

Città e natura

La casa-museo Antonino Uccello

Un premio nobel a Modica

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

Militello: storia di un feudo illuminato

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Sant’Agata e le candelore

La città di Modica tra natura e urbanistica

L’arte nel duomo

La chiesa della Madonna della Stella

Uno scrigno di opere preziose

Il Duomo di San Giorgio

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

Rinascita e urbanistica della città di Noto

La chiesa di San Francesco

Scenografia e devozione per Sant’Agata

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

Le nuove strade della città

La scalinata degli angeli

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

La città nella città

Gli altari, i santi e le opere scultoree

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

I sensi raccontano Palazzo Trigona

La biblioteca dei benedettini

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

La chiesa e il monastero

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

Un patrimonio di opere votive

Un giardino di pietra

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa

Un progetto unitario per la città di Catania

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

I sensi raccontano la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella

Scicli, città dalle barocche scenografie

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

I sensi raccontano la Chiesa di San Michele

Il palazzo Trigona di Canicarao

I sensi raccontano Palazzo Ducezio

I sensi raccontano Palazzo Zacco

Scenografia, luci e colori della cattedrale

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

L’inizio di un’autentica concezione barocca

Il palazzo, la città, la chiesa

La ricostruzione dopo il terremoto

La chiesa di San Benedetto

Il teatro greco più piccolo del mondo

Il palazzo dei Due Mori

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

Il Monastero dei Benedettini

Luminosi spazi sacri

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

L’arte delle maioliche

Una città, tre siti

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

Gli articolati spazi interni

L’architettura religiosa

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo