Il palazzo, costruito dall’architetto
Bernardo Labisi
, figlio del più celebre Paolo Labisi, si distingue subito dal complesso sacro del Monastero del Santissimo Salvatore per la sua forma particolare.
Un massiccio complesso edilizio a tre piani che si sviluppa in tre direzioni.
La facciata principale, lunga oltre 60 metri, è movimentata da 3 elementi verticali che sporgono dall’ultimo piano rendendola più slanciata all’interno della stretta prospettiva della via.
Questi attici, trasversali al fabbricato, interrompono il cornicione a balaustra.
I lati esterni del palazzo sono occupati dal corpo di fabbrica dell’ala ovest, composto da due edifici a gradoni, e dal corpo dell’ala est che invece è composto da tre edifici a gradoni.
L’androne d’ingresso e le due rampe d’accesso al piano, convergono su una piccola
esèdra
ovale posta al centro del vasto cortile, costruita nell’Ottocento su terreno in pendenza.Tutti questi elementi, alquanto articolati, conferiscono alla facciata interna del palazzo un effetto scenografico simile ad un’imponente quinta teatrale. L’ala orientale presenta una successione di quattro volumi molto asimmetrica e dai contorni pronunciati da
paraste
e balaustre, le cui lunghezze sono tutte diverse tra loro: 20 metri di larghezza per il primo corpo, 6 metri il blocco con la terrazza più alta, 8 metri il corpo con la terrazza più bassa e 10 metri il blocco che ospita la cappella di palazzo, movimentata sulla facciata da quattro coppie di paraste. Una composizione architettonica alquanto complessa.