Per accedere all’interno della chiesa è necessario superare la scalinata curva e passare per uno spazio stretto, chiamato anche endonartèce. Al di fuori di questa area contratta d’ingresso, si viene avvolti in uno spazio ovale dilatato, luminoso e molto decorato.
Le pareti della chiesa sono scandite da dodici
semicolonne scanalate
, con
capitello corinzio
tra le quali si inseriscono dipinti e decorazioni vegetali.
I capitelli sorreggono una
trabeazione
che segue le linee curve dell’interno e si distacca, con il blu intenso e i dettagli dorati, dal candore della parete.
In prossimità di ogni colonna, sopra la trabeazione e tra le finestre, sono disposte sculture di angeli.
La tensione dello spazio e la sua dilatazione, si avvertono anche in questi dettagli.
Dall’imposta della grande cupola che sovrasta la chiesa, si aprono sei finestroni dai vetri colorati che immettono infinite sfumature all’interno dello spazio sacro.
La volta, eseguita da
Giovanni Gianforma
nel 1776, è abbondantemente decorata da stucchi che descrivono forme geometriche sui toni del blu e dell’oro mentre dall’affresco posto al centro, si diramano grandi fasce trasversali.
La chiesa si conclude con un’
àbside
, allungato rispetto la pianta ovale, che presenta alle sue spalle un’imponente
edicola
nella quale è custodita la statua del santo.
Questo spazio è riccamente decorato con stucchi e disegni geometrici in blu e oro, ed è illuminato dalle due aperture minori sulla volta, anch’essa decorata.