Caltagirone

Una pavimentazione a colori

La chiesa di Santa Chiara una volta all’interno sorprende per la luminosità con la quale ci accoglie.foto tribunetta di legnoLa delicatezza dei colori delle pareti, un arancione leggerissimo abbinato al bianco dei capitelli caratterizza anche le mensole che sostengono le tribunette con gelosia ; i primi in pietra arenaria bianca reggono le strutture lignee laccate con un delicatissimo color azzurro cielo e impreziosite da foglie d’argento colorate ad imitazione dell’oro. Ma ciò che colpisce di più è lo splendido pavimento in maioliche che copre e riveste la chiesa.foto ampia porzione del pavimentoLa pavimentazione che oggi si può ammirare a Caltagirone, non è l’originale.
La prima pavimentazione fu realizzata nel 1749 dal ceramista calatino Francesco Branciforti, grazie al finanziamento della famiglia Bonanno del Polino. Al centro del disegno delle maioliche è stato inserito lo stemma della famiglia. Nel 1886, a seguito dell’Unità d’Italia, gli ordini monastici persero i lori beni.foto delle tribunette, gelosie
La chiesa di Santa Chiara rimase aperta e fu mantenuta grazie alla generosità di Gaetano Bonanno di Polino e poi della figlia, la Marchesa Bonanno. Nel 1942 la famiglia rinunciò alla chiesa.
Nel 1952 si decise di sostituire la pavimentazione, si scelse di ricostruirla con la stessa tecnica e si copiò l’antico disegno, in memoria della famiglia Bonanno.
Sullo sfondo bianco risaltano il giallo, il verde e il turchese che disegnano sul pavimento un motivo floreale con al centro un’aquila a due teste contenente lo stemma della famiglia.

Pavimentazione Chiesa di Santa Chiara con Stemma centrale
La chiesa di Santa Chiara si trova in via Giovanni Bosco e tra le meraviglie che vi si trovano c’è una splendida pavimentazione. Al centro si trova lo stemma della famiglia Bonanno del Polino che finanzio l’opera. Su uno sfondo bianco è disegnato una grande motivo floreale dai colori accessi giallo, verde e il turchese. Al centro in onore della famiglia Bonanno del Polino venne rappresentata un’aquila a due teste che contiene lo stemma famigliare. Dato il perfetto stato di conservazione si deve ricordare che questa non è la pavimentazione originale del 1749, ma è un rifacimento del 1952.
Una città a colori

La libertà di culto e il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

L’infiorata: la festa dei colori e dei fiori

Un progetto di Vincenzo Sinatra

Il teatro del gusto

Una facciata protagonista

I sensi raccontano Palazzo Nicolaci

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

Sant’Agata e le candelore

Tra il bianco e il nero

I luoghi del sapere: la Biblioteca dei Benedettini

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Tanti proprietari, un solo palazzo

I sensi raccontano Palazzo La Rocca

I sensi raccontano Palazzo Napolino Tommasi Rosso

Splendide rapide decorazioni

Una città in miniatura

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Le maioliche della scalinata

Un salone per le feste

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara

I sensi raccontano la Chiesa Madre di San Nicolò e del Santissimo Salvatore

Il cioccolato di Modica

Un piccolo ambiente dall’ingresso dorato

Dal contrasto dell’esterno al tripudio di colori dell’interno

Una pavimentazione a colori

Un nuovo palazzo per i signori La Rocca

La chiesa del Carmine

Un palazzo parlante

Alla ricerca del colore

Le due chiese

Un nuovo ingresso per Santa Chiara

Militello, storia di un feudo illuminato

Il Ruolo degli Ordini religiosi nella ricostruzione del Val di Noto

Collegamento con gli altri siti UNESCO

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e San NicoIò l’Arena

Un trionfo di colori

Modica, una città dalle origini antichissime

La città barocca sul mare

Una lunga ricostruzione

Alcuni capolavori

L’interno e i suoi capolavori

Palazzolo in festa

I sensi raccontano la Badia di Sant’Agata

Dal tardo-gotico a noi

Alla scoperta della chiesa madre

San Benedetto: un gioiello riaperto al pubblico

Una chiesa imponente e luminosa

Rosario Gagliardi, il maestro del Val di Noto

Il crocifisso di Burgos

I sensi raccontano la chiesa di Santa Maria del Carmelo

Il Monastero Benedettino, uno dei più grandi d’Europa

Nuove strade per Catania

Il disastroso terremoto

La parete prende vita

Fontana della Ninfa Zizza, acqua pubblica in città

Alcune opere di pregio

Una città, tre siti

Una chiesa protagonista

La facciata come il teatro dell’opera dei pupi

I sensi raccontano la Chiesa dell’Annunziata

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

Una città a forma d’aquila

Le àbsidi normanne

I mensoloni: celebrazione della famiglia Nicolaci

La cucina, uno scrigno di colori

Chiesa di San Giuliano ai Crociferi: la ricostruzione

La scalinata degli angeli

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Una chiesa barocca a metà

I colori della Cattedrale

La città dei musei

Giorni di festa

Una festa solo per Scicli

Da San Tommaso a San Giuseppe

La dimensione sovrannaturale della cappella del Santissimo Sacramento

Una città, due siti

Un nuovo sito per una nuova città

Il giardino dei Novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

La pietra calcarea, il colore dell’armonia

I sensi raccontano La Scalinata di Santa Maria del Monte

Due illustri santi patroni

Un simbolo per la città

Badia Sant’Agata, quanto carattere!

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara

La festa di San Giacomo

San Nicolò l’Arena: una chiesa incompiuta

I sensi raccontano la Chiesa di San Sebastiano

I signori Barresi-Branciforti

I sensi raccontano la chiesa di San Giovanni Battista

San Sebastiano, quanto lavoro!

I colori dell’interno

Un nuovo sito per una nuova chiesa

Un premio Nobel a Modica

La cattedrale di Sant’Agata: un lungo lavoro di ricostruzione

Una piazza come cuore della città

Un museo per non perdere la tradizione

Palazzo Nicolaci di Villadorata, chi sarà l’architetto?

I sensi raccontano la chiesa di San Giuseppe